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Inizia l'anno con piatti e posate ecosostenibili

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L'ultimo dell'anno è una serata fatta per divertirsi. Lavare i piatti? Caricare la lavastoviglie? Perché rovinarti la serata con le faccende domestiche? Meglio usare stoviglie usa e getta! O forse sarebbe meglio di no.

Allo stesso modo dei contenitori di plastica, stanno sparendo anche le stoviglie monouso. Al loro posto stanno comparendo piatti e posate ecosostenibili, sia lavabili sia monouso. I materiali ecologici si moltiplicano ogni giorno, tanto che ormai hai solo l'imbarazzo della scelta tra piatti biodegradabili, piatti compostabili, piatti ecologici lavabili.

Approfondiamo la questione, in questo modo sarai pronto per festeggiare il nuovo anno in modo green.

Il materiale ideale per piatti e posate ecosostenibili da lavare

La prima domanda che ti devi fare è: avrai voglia di lavare i piatti? Se prevedi di festeggiare con la famiglia o con pochi amici intimi, potresti optare per piatti ecologici lavabili. Essendo riutilizzabili, sono l'alternativa più ecologica in assoluto e anche più economica, sul lungo periodo. Rimane una domanda: di quale materiale dovrebbero essere?

Piatti e posate ecosostenibili sono riciclabili, realizzati con materiali sicuri e rinnovabili. Da questo punto di vista, i piatti in vetro sono tra i migliori disponibili sul mercato. Peccato solo che siano così fragili, così poco adatti a un buffet o a un contesto molto vivace. Ecco perché conviene puntare su un materiale ancora troppo poco conosciuto: il bambù.

Come vedremo più avanti, tanti piatti in fibra di bambù sono monouso. In questo caso, stiamo parlando invece di stoviglie riutilizzabili. Quelli in bambù sono i piatti ecologici lavabili più robusti che tu possa trovare. Non contengono plastica, possono andare in lavastoviglie e non si rompono cadendo. Insomma, sono proprio a prova di buffet.

E se invece non avessi voglia di lavare i piatti?

Che differenza c'è tra piatti compostabili e biodegradabili

Forse l'idea di lavare i piatti il primo dell'anno non ti esalta: è normale. In questo caso, non ti resta che scegliere piatti e posate ecosostenibili che siano anche usa e getta. Sembra una contraddizione in termini, eppure esistono. In particolare, puoi scegliere tra piatti biodegradabili e piatti compostabili.

  • Biodegradabili, si decompongono al 90% entro 6 mesi.
  • Compostabili, si decompongo in 3 mesi. C'è di più: le stoviglie compostabili diventano compost, appunto, e le si può usare come concime.

Entrambe le soluzioni sono eco-friendly, anche se i piatti compostabili hanno un vantaggio rispetto a quelli biodegradabili. Nel primo caso, eviti di creare spazzatura che andrà smaltita, ma nient'altro. Nel secondo caso, scegli oggetti che avranno una seconda vita.

Ti starai chiedendo se non basti scegliere piatti e posate riciclabili. In primo luogo, la plastica dura usata per le stoviglie tende ad essere non riciclabile. Inoltre, lo smaltimento implica comunque un dispendio di energia. Invece, sia i prodotti compostabili sia quelli biodegradabili si smaltiscono da soli e senza sprechi.

Di cosa sono fatti i piatti biodegradabili e/o compostabili

Una volta deciso di iniziare l'anno all'insegna dell'ambiente, non ti resta che scegliere i piatti da usare. Se ti appoggi agli store online, hai solo l'imbarazzo della scelta: ci sono sia piatti biodegradabili sia piatti compostabili, di tutte le forme e misure. Vediamo in quali materiali.

Carta

I piatti di cartoncino sono gli antesignani dei piatti biodegradabili, quelli che hanno aperto la strada a tutti gli altri. Come ben sa chiunque abbia lasciato una scatola di cartone sotto la pioggia, la carta si degrada con grande facilità. Purtroppo ciò non la rende sempre compostabile. Inoltre, devi stare attento alla provenienza degli alberi usati per produrla.

Bagassa

Si tratta di un derivato degli scarti della canna da zucchero. Dopo aver spremuto la canna più e più volte, rimane un guscio fibroso privo di saccarosio e inutilizzabile per l'alimentazione umana. Un tempo lo si dava da mangiare agli animali. Oggi lo si usa per produrre un particolare tipo di carta, usata poi per realizzare piatti e posate ecosostenibili e compostabili.

Fibra di bambù e polpa di cellulosa

Spesso e volentieri, i piatti in fibra di bambù e le posate in polpa di cellulosa provengono dalla stessa pianta. La polpa di cellulosa è infatti un materiale versatile, ricavabile da diversi tipi di legno. Quello di bambù è uno di questi.

Le stoviglie realizzate in fibra di bambù possono essere sia usa e getta sia lavabili. Pur essendo del tutto compostabili, sono resistenti anche alle alte temperature. Anche per questo motivo, stanno spopolando le tazze da ufficio in fibra di bambù.

PLA

Assomiglia alla plastica tradizionale, ma è composta da amidi del mais. La PLA è uno dei materiali più apprezzati per le posate usa e getta ecosostenibili, essendo leggera e piacevole al tatto. Potresti averla vista nei cucchiaini delle gelaterie. Purtroppo, ha una scarsa resistenza al calore: se hai in programma zuppe e piatti caldi, evitala.

Foglie di palma

Sono forse i migliori piatti compostabili oggi disponibili, ma anche i più costosi. Si ottengono a partire dalle foglie di palma cadute spontaneamente. In questo modo non si stressa la pianta e la foglia risulta più secca, meno soggetta a muffe.

Recuperate le foglie, le si lava e le si pressa in modo da ottenere la forma desiderata. Da una singola foglia si possono ricavare 2 o 3 piatti, a seconda delle dimensioni. Rispetto ad altri piatti e posate ecosostenibili, questi sono naturalmente impermeabili e anti-grasso. Si distinguono anche per le venature uniche, che li rendono estremamente eleganti per degli usa e getta.

Esistono piatti biodegradabili colorati?

I piatti biodegradabili possono essere anche colorati, a seconda del materiale che scegli. Quelli in fibra di bambù o in foglia di palma sono quasi sempre color legno, con le classiche venature delle piante. Ciò li rende eleganti, ma forse poco adatti a una festa di Capodanno giocosa e informale.

Se cerchi piatti biodegradabili colorati, ti consigliamo di orientarti su quelli in carta o in polpa di cellulosa. Sono i materiali che offrono la gamma di colori più vasta, tra cui anche quelli tipici dell'ultimo dell'anno. Assicurati però che siano tinti con coloranti naturali e ugualmente ecosostenibili.

Per essere sicuro di avere a che fare con piatti e posate ecosostenibili, controlla le confezioni e cerca queste certificazioni.

  • Ecolabel e Nordic Ecolabel, che garantisce l'ecosostenibilità di tutto il ciclo produttivo. Si tratta di un marchio di qualità rigido, che tiene conto di: consumo energetico ed idrico; origine delle materie prime; packaging; gestione dei rifiuti; utilizzo di prodotti chimici, coloranti compresi.
  • Seedling/Compostabile, che garantisce la compostabilità di piatti e posate. In caso di piatti biodegradabili colorati, la certificazione tiene conto anche degli inchiostri usati.
  • FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC. Le due certificazioni hanno il focus sulla provenienza di carta e cartone, per garantire che provengano solo da foreste controllate.

Preparato il menù della festa? Addobbata la sala in vista degli ospiti? Comprati piatti e posate ecosostenibili? Non ti resta che darti ai festeggiamenti, quest'anno con un occhio attento al futuro del pianeta.

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