Abitare oggi
Archistar, designer e chef stellati, apparecchiare non è mai stato così creativo e ricco di ispirazioni
Pensati e progettati, proprio come lampade, mobili ed elementi d'arredo, piatti, bicchieri, posate e tutto ciò che compone le mise en place di ultima generazione portano sempre più spesso la firma di importanti architetti e designer. Anche sulle tavole di ogni giorno fanno, infatti, capolino linee e forme innovative, ingredienti base di oggetti raffinati ed eleganti firmati da nomi illustri della progettazione internazionale, ma anche da importanti chef, considerati le nuove star e impegnati non soltanto ai fornelli. Un vero e proprio fermento creativo che a 360°coinvolge tutto l'universo legato al mondo del food e quindi anche gli elementi a esso connessi.
A tavola con le Archistar
Sono indimenticabili, e ancora in produzione, le collezioni di porcellane, presenti nel catalogo di Richard Ginori, disegnate dal grande architetto milanese Gio Ponti, o le posate della linea nuovo Milano progettate da l'indimenticato Ettore Sottsass, pezzi che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del design Made in Italy. Ma citando i nomi del panorama contemporaneo oggi è possibile apparecchiare la tavola con oggetti firmati da archistar del calibro di Massimiliano Fuksas e Toyo Ito, o gustare una buona pasta asciutta servita in un piatto di Jasper Morrison, Marcel Wanders, Philippe Starck e Patricia Urquiola (solo per citarne alcuni). Firme illustri del contemporaneo che si sono messe in gioco con una scala di progetto diversa e più piccola e hanno portato la loro cifra stilistica, ben riconoscibile, dentro elementi d'uso comune, come possono essere gli utensili per la tavola, modellando con qualità i materiali e giocando con le forme, proprio come sono soliti fare con architetture, complementi ed elementi d'arredo.
La parola (o meglio la matita) agli chef
Ma non sono soltanto i nomi più illustri del design internazionale a essere attratti da porcellane, posate e cristalli, anche diversi chef famosi, infatti, abbandonate (momentaneamente) le cucine "stellate", si sono adoperati in sperimentazioni creative. Da Davide Oldani ad Andrea Berton si moltiplicano le collaborazioni fra nomi importanti e aziende italiane produttrici di complementi per la tavola. Un binomio interessante in cui l'esperienza del saper fare (buon cibo) si mette a servizio della creatività.
Ci troviamo così davanti a un nuovo modo di pensare ai gesti a tavola, un modo ricercato, ma comunque di uso comune in cui a essere protagonista non è più soltanto il cibo, ma anche tutto ciò che lo circonda e lo contiene.
Claudia Schiera
Curiosità
A come arredo