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Storia di un'icona – Salvador Dalì e il volto che ispirò il divano Bocca

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Eccentriche, provocatorie, stravaganti: come il loro autore, le opere di Salvador Dalì sono state tutto questo. Artista virtuoso e poliedrico, oltre che uno dei maggiori esponenti del Surrealismo, Salvador Dalì non fu solo pittore, ma anche scultore, cineasta, sceneggiatore, scrittore, fotografo… e designer.

Alla costante ricerca di nuove forme di espressione artistica, l'artista di Figueres ha ideato e realizzato mobili e oggetti surrealisti dal valore artistico e simbolico che sono diventate vere icone di design e sono state di ispirazione per altri designer. Un esempio tra i più iconici arredi surrealisti di Dalì? Il divano Bocca ispirato al volto dell'attrice Mae West che negli anni ha conosciuto repliche e rivisitazioni da parte di prestigiosi brand del settore, tra cui BD Barcelona e l'italiana Gufram.

Ripercorriamo insieme la storia del divano a forma di bocca, arredo dal design rivoluzionario destinato a diventare un cult.

  1. Mae West: il volto all'origine del divano Bocca
  2. Surrealismo e design: sovvertire la realtà anche nel quotidiano
  3. Il divano a forma di bocca di Tusquets e Dalì: dal Teatro-Museo Dalì al BD Barcelona Dalilips
  4. Il divano Bocca di Gufram, simbolo della PopArt

Mae West: il volto all'origine del divano Bocca

All'origine del divano a forma di bocca che ha segnato tanto profondamente la storia del design c'è un volto, quello di Mae West. Pare che Salvador Dalì si fosse rivolto con queste parole alla diva americana: “Il tuo volto è un sogno che trasformerò in un soggiorno”. La personalità appariscente e lo charme sensuale dell'attrice, che stava vivendo il suo periodo di maggiore successo negli anni Trenta, scandalizzarono l'America più conservatrice, ma suggestionarono, invece, il pittore surrealista. Affascinato dalla sua sensualità, Salvador Dalì volle immortalare il volto di Mae West in un'opera in cui l'architettura si sovrappone al ritratto. Nel dipinto Viso di Mae West utilizzabile come appartamento surrealista, realizzato nel 1935, i lineamenti dell'attrice sono trasfigurati in oggetti surrealisti, privati del loro valore funzionale e caricati di un significato simbolico. I capelli biondi sono diventati un sipario che, con i suoi tendaggi, incornicia un viso dove gli occhi sono quadri e il naso è un tavolino da salotto sul quale è appoggiato un orologio dorato. È in quest'opera che compare per la prima volta il divano Bocca: le labbra di Mae West diventano la seduta e la spalliera di un divano rosso dal forte impatto visivo, primo disegno di una creazione che si insinua tra arte e design.

Surrealismo e design: sovvertire la realtà anche nel quotidiano

Proprio negli anni Trenta Salvador Dalì, nella sua continua ricerca di modalità espressive innovative, sviluppò un particolare interesse per il design e la progettazione d'interni. Non è un caso che nei lineamenti di Mae West avesse visto un soggiorno di lusso da abitare. Nell'arredamento di design e negli oggetti di uso quotidiano, infatti, il maggiore esponente del surrealismo trovò un campo in cui poter esplorare l'inconscio sperimentando con nuovi materiali, linguaggi e tecniche. Perciò, con la collaborazione dell'amico e designer Jean-Michel Frank, Dalì iniziò a progettare – e man mano a realizzare – mobili e oggetti surrealisti.

Le opere di Salvador Dalì in questo ambito sfidano il concetto di interior design. Infatti, i suoi arredi surrealisti hanno un valore artistico e simbolico che va oltre alla loro funzione. Tra le prime realizzazioni ci fu proprio il divano Bocca: commissionata da Edward James nel 1936, la prima versione del divano Mae West fu realizzata con un rivestimento di colore rosa Schiaparelli, un omaggio alla stilista con cui Dalì aveva già collaborato.

Senza dubbio, il divano labbra di Dalì fu un'opera scultorea, dissacrante, ma che in quegli anni era ancora pensata come arte e non come complemento d'arredo. Per le prime rivisitazioni di divani a forma di bocca realizzate da diversi marchi di arredamento bisogna attendere altri trent'anni.

Il divano a forma di bocca di Tusquets e Dalì: dal Teatro-Museo Dalì al BD Barcelona Dalilips

Nel 1972 il viso di Mae West diventa, davvero, un appartamento surrealista all'interno del Teatro-Museo Dalì a Figueres. Il Museo è stato voluto e curato dallo stesso Dalì e molte delle sale espositive sono progettate in modo da far sentire l'osservatore all'interno dei quadri dell'artista. La Sala Mae West, un vero e proprio ritratto tridimensionale, è stata progettata dall'architetto Oscar Tusquets Blanca e replica tutto del dipinto originale, dai quadri al tavolino da salotto fino al Dalilips, l'iconico divano a forma di bocca.

Dopo aver progettato il divano Dalilips per la sala Mae West insieme a Oscar Tusquets, Salvador Dalì cominciò a pensare alla sua opera come a un divano moderno da poter mettere sul mercato. Le tecnologie di lavorazione del poliuretano, però, allora non erano sufficientemente avanzate per una produzione industriale di questo tipo. Solo dopo altri trent'anni il marchio di design e arredamento BD Barcelona, che detiene i diritti per la commercializzazione delle opere di Salvador Dalì, è riuscito a realizzare il divano a forma di labbra progettato da Dalì e Tusquets su scala industriale.

BD Barcelona Dalilips è un divano che riproduce la forte sensualità del primo disegno del divano Mae West. È, inoltre, un esempio di design di pregio, risultato di tecnologie di produzione avanzate. Grazie allo stampaggio rotazionale del polietilene, il divano due posti firmato BD Barcelona Design mantiene l'espressività del divanetto a forma di bocca pensato da Salvador Dalì. Inoltre, il materiale plastico rende il complemento adatto non solo in una zona giorno, ma anche per l'arredamento di un ambiente outdoor. Oggi il divano labbra di Tusquets e Dalì è disponibile in rosso vermiglio, ma negli anni sono state realizzate versioni di colore rosa Schiaparelli (variante presente anche nella casa di Salvador Dalì e che replica il progetto originale realizzato con Tusquets) oltre che varianti in nero o bianco di fascino moderno.

Il divano Bocca di Gufram, simbolo della PopArt

Oggi il divano Bocca è conosciuto soprattutto nella rivisitazione firmata da Gufram come uno dei simboli più rappresentativi della PopArt. Fu, ancora una volta, il ritratto di Mae West a ispirare Franco Audrito, architetto fondatore dello Studio65 a cui era stata affidata, nel 1970, la progettazione d'interni del centro benessere American Contourella, a Milano. L'interior design del centro benessere, nel suo complesso, comprende arredi pop e dallo stile ironico e dissacrante. Il divano Gufram Bocca, pensato per l'atrio dell'edificio, è una sintesi del linguaggio trasgressivo ed eccentrico dell'intero progetto d'arredo, oltre che di una tendenza tutta italiana: il Radical Design.

Il divano a forma di bocca realizzato dal marchio Gufram è un omaggio a due icone, Salvador Dalì e la diva americana Mae West, ma è anche un omaggio alla sensualità e alla bellezza femminile. Provocatorio e al tempo stesso elegante come il primo divano Mae West, il divano Bocca Gufram è realizzato in poliuretano espanso schiumato a freddo a portanza differenziata. Schienale e seduta, dall'aspetto scultoreo ma di grande comfort, sono rivestiti di un tessuto elasticizzato rosso nella versione originale.

L'estetica accogliente e la forte personalità del divano Bocca di Gufram continuano a sorprendere e, dal 2008, ne sono state realizzate alcune varianti. Dark Lady, la prima di queste, è una versione irriverente e trasgressiva dell'originale: le labbra del divano si tingono di nero e si arricchiscono di un piercing dall'anima gotica. Pink Lady, che mantiene un carattere spiccatamente moderno e glamour dal forte impatto visivo, con la sua tinta rosa shocking esalta la bellezza femminile. È del 2016 l'edizione speciale Boccadoro, realizzata per il cinquantesimo compleanno del marchio Gufram. Per il compleanno del divano Bocca, invece, l'arredo iconico diventato un cult del design made in Italy si veste di 25 tinte innovative, che spaziano dalle nuance più accese ai colori più neutri, conservando un'estetica sorprendente ma versatile, capace di adattarsi a più contesti d'arredo, dal residenziale al settore contract.

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