Abitare oggi
Capace di dare vita a un design elegante, leggero e soave Cristina Celestino è una delle donne designer più quotate e interessanti della sua generazione e dell'intero panorama internazionale. Italianissima, nata a Pordenone nel 1980, ha studiato Architettura allo Iuav di Venezia, dove si è laureata nel 2005. Dopo diverse esperienze dal 2010 si è stabilita a Milano dove si occupa di design a 360°, collabora, infatti, con varie aziende e ha creato Attico Design. Il suo personale marchio all'interno del quale vive una progettualità totalmente libera. I suoi lavori raccontano di una sensibilità raffinata, femminile, ma mai leziosa, in cui lo studiato bilanciamento dei volumi e del colore si combinano alla materia dando vita a soluzioni delicate e ricche di armonia.
Tanti i brand, del panorama nazionale e internazionale, con cui Cristina Celestino collabora e si è confrontata nel corso degli anni, aziende con cui ha sviluppato i progetti più vari. Fra queste, solo per citarne alcune: Saba Italia, Seletti, Fendi Casa, CC_Tapis, Fornace Brioni, Florim, London Art, Misha Milano, Pianca, Gebruder Thonet Vienna, Illulian e Billiani dove, dal 2019, ricopre il ruolo di direttore artistico. Una progettualità davvero eterogenea in cui, dalle sedute agli imbottiti, passando per le superfici, le carte da parati, i tappeti e i complementi si evince sempre uno stile inequivocabile frutto di un archivio estetico ben distinguibile, chiaro e consolidato. Un archivio di forme e cromatismi che è la base progettuale dei suoi lavori e che, come lei stessa afferma: “si arricchisce giornalmente con osservazioni continue, con suggestioni prese in prestito dalla storia e dal contemporaneo, dalle architetture delle grandi città e da quelle dei piccoli borghi”.
Un abaco stilistico che abilmente la designer filtra e trasforma in nuova creatività. Non solo arredi e design, fra i suoi lavori tanti sono anche i progetti di interni. Soluzioni compositive contraddistinte da un'allure “domestica" in cui è il bilanciato mix di texture, di colori e di finiture diverse a dare vita al risultato finale. Tanto nel design quanto nella progettazione di interni tutto, come lei stessa afferma, nasce “da uno stretto dialogo fra progettista e committente” ed è frutto di una reciproca comprensione.
Nei suoi lavori poche figure geometriche, ma piuttosto la ricerca di forme organiche riconducibili a temi “vicini”, familiari ed emozionali. Temi che spesso la designer riprende dalla natura per lei grande fonte di ispirazione. Foglie, ali di farfalle, corolle di fiori e petali (spesso) gli elementi di partenza da cui prendono vita pattern e volumi, forme e combinazioni. Un linguaggio narrativo il suo ricco di riferimenti e arricchito, il più delle volte, da una palette di colori chiari e saturi che dai rosa più raffinati si spinge verso i gialli sabbiosi e gli azzurri delicati che nell'immaginario rimandano ai cieli ventosi.
Numerosi sono stati i premi e le onorificenze internazionali che Cristina Celestino ha ricevuto nel corso degli anni per il suo lavoro. Nel 2016 è stata una fra gli 8 vincitori del Premio speciale della giuria nel “Salone del Mobile Milano Awards” per il suo essere “figura di connessione fra i designer giovani e quelli maturi e per la sua sagacia nel coniugare temi come la fragilità, il decoro e la delicatezza, esprimendoli in una progettazione intelligente che sa rapportarsi al meglio con l'alto artigianato e con l'industria”, nel 2016 la Triennale di Milano l'ha voluta fra le protagoniste della mostra W Women in Italian Design, terminata nel 2017 e ha ricevuto l'Elle Decor International Design Award nella categoria Wallcovering nel 2017 e nel 2019. Nel 2020 ha ricevuto il Wallpaper* Design Award // Nominees for the Designer of the Year.
Capace di dare vita a oggetti delicati e raffinati Cristina Celestino con il suo lavoro racconta un'inedita progettualità femminile, nei suoi lavori investiga il passato con occhi nuovi e lo traduce in oggetti e spazi caratterizzati dall'eleganza della composizione. La sua capacità di giocare e dare potere espressivo a materiali talvolta inconsueti (come il marmo o il cotto), così come il suo approfondire le più importanti tecniche artigianali di lavorazione e di decoro la rende una rivoluzionaria investigatrice del contemporaneo e del design attuale. Il suo è un linguaggio progettuale in continua evoluzione, ricco ed entusiasmante, aperto sul futuro, ma estremamente coerente al percorso fatto, un percorso che pone la designer fra le più interessanti progettiste del panorama internazionale.
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